mercoledì 31 dicembre 2008

Free Palestina: Israele bombarda e uccide i bambini inermi

sabudu 27/12/08

La tradizione Ebraica è molto rispettosa del giorno di riposo o sabato: oggi, infatti, in Israele é Shabat.
Ma se durante il Sabato non si può fare alcun lavoro eccetera, come il Signore prescrive, poichè giorno di riposo, come mai l'esercito Israeliano bombarda e uccide centinaia di persone e bambini Palestinesi?
Forse per loro il bombardamento preventivo corrisponde a una sorta di spettacolo festivo simile ai nostri fuochi artificiali delle feste paesane?

Free Palestina!

Questo è il motto che vogliamo diffondere e poter realizzare.
E' ora che l'opinione pubblica Europea dedichi più tempo ed energie alla soluzione di un conflitto determinato da un' ingiusta occupazione della terra dei PALESTINESI dovuta alla longa manus Anglo-americana del dopoguerra mondiale.

Non è più sopportabile vedere, da oltre sessanta anni, morire centinaia di migliaia di persone tra cui moltissimi bimbi. Non si possono neanche parzialmente giustificare le stragi Israeliane con un tardivo senso di colpa "occidentale" nei confronti degli Ebrei uccisi nei campi di sterminio Nazisti.

Ciò che ripropone Israele nei confronti dei Palestinesi non sembra il solito gioco delle stragi di ben nota pratica Nazista?

Solidarizziamo con il popolo Palestinese che subisce anche oggi continui attacchi Israeliani!

Basta violenza sull' inerme popolo Palestinese

imprentau dae http://sadefenza.blogspot.com

domenica 7 dicembre 2008

Franz Brentano

Studiò filosofia alle università di Monaco, Würzburg, Berlino (con Trendelenburg) e Münster. Sviluppò un particolare interesse per Aristotele e la filosofia scolastica. Scrisse la sua dissertazione a Tübingen Sul molteplice significato dell'ente in Aristotele. In seguito, Brentano iniziò a studiare teologia entrando al seminario a Monaco e poi Würzburg per prepararsi a diventare un prete cattolico (quale fu ordinato il 6 agosto 1864).
Negli anni 1865 - 1866 scrisse e discusse la sua tesi di abilitazione ed iniziò ad insegnare all'università di Würzburg. I suoi studenti in questo periodo includono tra l'altro Carl Stumpf e Anton Marty.
Tra il 1870 e 1873 Brentano fu coinvolto nella discussione intorno all'infallibilità papale. In quanto contrario a tale dogma, alla fine rinunciò ai suoi voti ed uscì dalla chiesa. In seguito ai suoi stravolgimenti religiosi, anche Stumpf, che stava contemplando una carriera ecclesiastica e studiava al seminario, si distanziò dalla chiesa.
Nel 1874 pubblicò la sua opera più importante: "La psicologia dal punto di vista empirico" e dal 1874 al 1895 insegnò all'università di Vienna. Tra i suoi studenti ci furono Edmund Husserl, Alexius Meinong, Christian von Ehrenfels e molti altri (vedi Scuola di Brentano per maggiori dettagli). Mentre iniziava la sua carriera come professore ordinario, fu costretto ad abbandonare il suo posto e la cittadinanza Austriaca nel 1880 per potersi sposare come ex-prete. Gli verrà concesso di tornare all'università solo come Privatdozent, docente normale.
Dopo il suo ritiro dalla vita accademica, si trasferì in Italia, a Firenze, e dopo lo scoppio della Prima Guerra Mondiale a Zurigo dove morì nel 1917.

Opere e pensiero

Intenzionalità
Brentano è soprattutto famoso per aver reintrodotta nella filosofia contemporanea il concetto di intenzionalità, originalmente proveniente dalla filosofia scolastica, nella sua opera Psychologie vom empirischen Standpunkt Psicologia dal punto di vista empirico. Con l'intenzionalità della coscienza o della mente si intende l'idea che la coscienza sia sempre diretta ad un oggetto, che abbia sempre un contenuto. Brentano definì l'intenzionalità come la caratteristica principale dei fenomeni psichici (o mentali), tramite cui essi possono essere distinti dai fenomeni fisici. Ogni fenomeno mentale, ogni atto psicologico ha un contenuto, è diretto a qualche cosa (l' oggetto intenzionale). Ogni credere, desiderare etc. ha un oggetto: il creduto, il desiderato. Dal concetto di intenzionalità egli arrivò ad affermare l'impossibilità di indagare oggettivamente la realtà psicologica al di fuori della relazione che questa intrattiene con il soggetto esperiente. Perciò i fenomeni psichici, secondo l'autore, possono essere colti solamente attraverso l'indagine sull'esperienza interna immediata, attraverso il metodo fenomenologico.